mercoledì 10 maggio 2017

Domande e risposte sui Chakra




Domande e risposte sui Chakra


di Kriyacharya Jayadev Jaerschky

Tratte dal libro "Risveglia i Chakra" - Ananda Edizioni

Basato sugli insegnamenti e le tecniche di Paramhansa Yogananda


Ecco alcune comuni domande sui chakra, con le relative risposte.

DOMANDA: Che cosa si intende per chakra "aperto" e "chiuso"?
RISPOSTA: L'energia dei chakra può fluire in due direzioni: verso l'interno e l'alto o verso il basso e l'esterno. I chakra, quindi, vengono rappresentati talvolta con i petali rivolti in basso, talvolta con i petali rivolti in alto, a seconda del flusso di energia.
Di solito, durante tutta la giornata, la nostra energia fluisce dai chakra verso l'esterno, nel corpo e poi nel mondo circostante. In questo caso, anche se i chakra sono attivi, vengono comunque definiti spiritualmente "chiusi", poiché i loro petali sono rivolti in basso come un loto capovolto. Ad esempio, una persona potrebbe essere pie­na d'amore, ma se quell'amore fluisce all'esterno verso il mondo e gli altri, il chakra del cuore è comunque spiritualmente "chiuso", essendo chiuso ai misteri interiori.
Quando l'energia fluisce verso l'esterno, può avere molte qualità: una qualità pura (sattwica), irrequieta (rajasica) o oscura (tamasica). Parleremo in seguito di queste tre qualità.
Per aprire i chakra, è necessario rivolgere verso l'alto i loro petali durante la medi­tazione, allontanandoli dal corpo e dal mondo esterno per far sì che l'energia possa fluire nuovamente verso la sua fonte interiore. Allora si dice che il loto è "aperto", perché solo quando l'energia viene ritirata dai sensi e fluisce in alto, verso l'occhio spirituale, possiamo vedere le luci interiori, udire i suoni interiori e percepire la beatitudine dell'anima. Questo processo non è facile: richiede la pratica quotidiana della meditazione, del pranayama (controllo dell'energia), della devozione e della sintonia con un Maestro spirituale.
Un metodo potente per aprire i chakra è rappresentato dai pranayama che stimo­lano il flusso dell'energia in i da, pingala e shushumna. Molto utili in questo senso sono Ujjayi pranayama, Nadi shodanam e Chandra bedha, che fanno circolare con­sapevolmente l'energia su e giù lungo la spina dorsale. I chakra si aprono completa­mente con il risveglio dell'energia Kundalini, che si trova alla base della spina dorsale.
Come abbiamo detto, un altro ingrediente principale per aprire i chakra è la sin­tonia con un Maestro, un santo o un guru, i cui chakra sono aperti. Grazie a questa sincera sintonia interiore, i nostri chakra un po' alla volta si dischiudono. Questo fenomeno può essere paragonato a una calamita posta accanto a una barra d'acciaio non magnetizzata: attraverso quel contatto, anche la barra d'acciaio si magnetizzerà.

DOMANDA: Che cos'è un chakra bloccato?
RISPOSTA: Un chakra è bloccato, ad esempio, nel caso in cui una persona non abbia alcun senso di radicamento (primo chakra), di potere (terzo chakra) o di amore (quarto chakra). Un blocco in un chakra si riferisce a qualche grosso ostacolo (una tendenza, o samskara, creata da molte vritti, o vortici) che ostruisce il flusso del chakra: una tendenza alla paura, per esempio, come pure tutte le emozioni dannose, gli stili di vita sbagliati, le tensioni, i traumi e gli attaccamenti.

DOMANDA: Come si puliscono i chakra?
RISPOSTA: I chakra sono influenzati e bloccati da molti vortici di energia, chiamati vritti. Ne parleremo nel capitolo "I chakra e la mente", ma per ora im­magina semplicemente dei piccoli vortici che intasano ogni centro. Un potente flusso interiore di energia, creato da una forte pratica di pranayama, con il tempo può spazzare via questi vortici. Il KriyaYoga è specializzato in questo e purifica po­tentemente i chakra. Altri metodi — come la musica, gli oli essenziali, i trattamenti energetici e le visualizzazioni — possono avere effetti benefici, ma non sono una soluzione a lungo termine.

DOMANDA: È sufficiente stimolare i chakra?
RISPOSTA: Per il ricercatore spirituale non è sufficiente stimolare i chakra e i loro elementi. La semplice concentrazione dell'energia in un chakra non garantisce che quel flusso di energia sia diretto verso l'alto. Spesso, specialmente per quanto riguarda i tre chakra inferiori, e perfino in una certa misura per il chakra del cuore, un'insolita concentrazione di energia è indice di un flusso discendente, piuttosto che ascendente. Lo yogi cerca sempre di dirigere la propria energia verso l'alto. Specialmente quando si lavora con i primi tre chakra, è importante guidare la loro energia verso l'occhio spirituale, perché in caso contrario saranno stimolate le qua­lità esteriori (mondane) di questi centri.
Ad esempio, se stimoliamo il terzo chakra e il suo elemento fuoco, questo fuo­co può facilmente essere guidato dall'ego e manifestarsi come potere personale concentrato sull'ego, controllo degli altri, brama di conquiste terrene. Se, invece, quell'energia viene guidata verso l'alto dopo essere stata stimolata, si manifesteran­no le qualità superiori del chakra, in particolare l'autocontrollo, che conquista le "cittadelle" interiori della collera e dell'egocentrismo.

DOMANDA: Quali sono gli strumenti per stimolare i chakra?
RISPOSTA: Ci sono molti modi di stimolare i chakra. Puoi provarli tutti.
·  Canalizzare energia nei chakra, cioè tendere e rilassare i muscoli at­torno al chakra e poi sentire il chakra. Si può fare questa pratica anche senza tensione fisica, ma è più difficile. È già stata insegnata nel secondo capitolo.
- I bandha dell'Hatha Yoga (ne parleremo nel capitolo diciassettesimo).
- Pranayama che lavorino con il flusso di energia nella spina dorsale: spe­cialmente Nadi shodanam, Chandra bedha e Ujjayi pranayama.
- La concentrazione meditativa sui chakra: l'energia segue la concentra­zione. Quando ci concentriamo intensamente sui chakra nella meditazio­ne, automaticamente li stimoliamo.
- La visualizzazione dei chakra e dei loro elementi: si possono visualizzare i fiori di loto che si aprono, oppure l'energia o la luce, o l'elemento carat­teristico di ogni chakra: ad esempio, visualizzarsi come una roccia o seduti sopra una roccia, assorbendo le qualità del primo chakra. Troverai queste visualizzazioni sugli elementi nel capitolo quinto.
- Mantra: Yogananda insegnava (e consigliava caldamente) di cantare il mantra supremo, AUM, in ogni chakra. In questo senso egli si differenzia­va dalla comune tradizione yogica, che insegna spesso questi mantra:
LAM in muladhara chakra; VAM in svadhisthana chakra; RAM in manipura chakra; YAM in anahata chakra; HAM in vishuddha chakra; AUM in agya chakra.
- Sviluppare consapevolmente la particolare qualità di ogni chakra: l'a­more per stimolare il chakra del cuore; la calma saggia e distaccata per il chakra della gola, ecc. Queste qualità saranno descritte in dettaglio nel capitolo quinto, "I chakra e la mente".
- Le affermazioni: ad esempio: «Sono saldo e stabile come una roccia», men­tre ci si concentra sul primo chakra e sul suo elemento terra. Le afferma­zioni per i chakra verranno insegnate più avanti in questo stesso capitolo.
- I colori: visualizzare i colori in ogni chakra. Per la vita esteriore si possono usare i colori dell'arcobaleno: rosso per muladhara e così via. Per la nostra vita interiore, i colori sono diversi, come vedremo. Un esempio di tale pratica verrà offerto nel capitolo quarto.
- Le posizioni yoga praticate con la cosciente intenzione di stimolare e sen­tire i chakra. Ne parleremo nel capitolo dodicesimo.
- La musica: i nostri chakra rispondono alla musica. Questo argomento verrà discusso nel capitolo decimo.
- L'arte: ne parleremo nel capitolo undicesimo.
- Le essenze floreali: questo tema verrà affrontato nel capitolo quinto.

da Risveglia i Chakra di Kriyacharya Jayadev Jaerschky - Basato su Insegnamenti e tecniche di Paramhansa Yogananda - Ananda Edizioni 2016.