Il Cuore dell'uomo e' uno strumento Musicale
di Sergio D'Alesio - 27/10/2016
Il Cuore dell’uomo è uno strumento Musicale
Conversazioni tra il giornalista-scrittore Sergio
d'Alesio e il compositore Capitanata nel giardino di Eranos
In una sua precisa dichiarazione Carl Gustav Jung pone
l’accento sul ruolo della musica. Al riguardo si legge: “La musica non proviene
dalla parte cosciente dell’anima e non si indirizza al cosciente, ma la sua
forza emerge dall’inconscio ed agisce sull’inconscio. Se il vissuto di ognuno
di noi influenza il suo gusto (così come la storia della musica intesa come
evoluzione della nostra civiltà), allora questi parametri sono del tutto
inutili perché individualistici. Forse una base la può gettare la musicoterapia,
in quanto a prescindere dal gusto, la musica interagisce con la parte ancora
misteriosa della nostra mente, ed è in grado di portarla in superficie,
abbattendo l’impianto logico, razionale, e in tal modo provoca piacere”. Lei è
d’accordo con questa prospettiva?
A ben vedere, l’ora della nevrosi e della psicosi insorge
nel momento in cui l’uomo non è più capace di attuare un cambiamento, una
trasformazione, una evoluzione. Allora occorre scoprire delle contromisure
adeguate e porvi rimedio. Ancora una volta è la natura stessa dell’uomo a
stendere la sua mano benevola…
Osho diceva: “È come se, nel cuore dell’uomo, ci fosse
uno strumento musicale che contiene in sé una musica sublime. È addormentato,
ma pur sempre presente: aspetta solo il momento giusto per battere, esprimersi,
suonare e danzare. Ed è attraverso l’amore che quel momento arriva. Un uomo
privo d’amore, non saprà mai quale musica ha portato nel suo cuore. Solo
attraverso tal nobile sentimento le note si risvegliano, prendono vita e, cosa
ben più importante, si trasformano da potenziali in reali. Questa profonda
emozione è l’agente catalizzatore di un processo del tutto naturale. Quando la
tua musica interiore inizia a fluire, allora si tratta di amore. All’improvviso
ti senti in un’armonia profonda. Non sei più uno strumento scordato, sei
accordato. Non sei più un caos, diventi un cosmo. E la vita stessa indossa una
veste nuova, acquisendo la qualità della gioia. In realtà dobbiamo scendere
sempre più in profondità nell’amore ed un giorno ci imbatteremo nella musica
interiore. È solo da quel giorno che la tua esistenza terrena cambia volto ed
inizia veramente la vita”.
Ascoltare la musica in modo terapeutico significa saper
individuare le zone del tuo organismo maggiormente sensibili alla musica. C’è
chi predilige il suono del flauto o del sitar indiano. Altri si rilassano
ascoltando una grande orchestra classica o il tocco delicato del pianoforte. Il
corpo, come un diapason, risponde ad un suono con un altro suono formando così
un doppio suono, quello dell’armonia e della risposta vibratoria del corpo
stesso. Ciò produce un avvenimento molto importante che taluni chiamano
l’Ascolto di Sé. Immagini e fantasia aggirano i processi difensivi
dell’inconscio, superano le resistenze presenti in ogni processo terapeutico e
producono quel cambiamento che consente di rielaborare il proprio vissuto. Non
esiste più la mente egocentrica che “pensa di ascoltare la musica” per dare
beneficio al corpo. La vera simbiosi è trovare l’unione fra mente-e-corpo in
una profonda dimensione spirituale, Una volta varcata quella soglia, la musica
stessa diventa la protagonista della tua vita per molte stagioni a venire...
Estratto dal libro “Il potere curativo della musica –
Vol. II”.
Il Potere Curativo della Musica - Vol.2 - Libro + CD
>> https://goo.gl/cojp34
Allegato il CD di Capitanata "Eranos: Concerto di
Grand Piano per l'Anima" - 432 Hz Natural Music
Capitanata, Sergio D'Alesio