La Guarigione con la Detergenza Vegetale
La via dell'acqua informata
di Antonina Maria Botta
Dopo anni di insistenza, l’inventrice della
fitodetergenza esce allo scoperto rivelando i suoi segreti. Tutti i segreti e
le ricette per preparare da soli i prodotti che permettono a noi e all'acqua di
prosperare in modo sinergico e perpetuo.
Questo primo volume è una storia: è la storia di come
l’acqua ha chiamato una donna perché si prendesse cura di lei, e lei l’ha fatto
in modo totale e soprattutto efficace.
Fin dalle prime pagine si racconta la vita di Antonina
Maria Botta e di come un processo di trasformazione interiore si è trasmutato
dal semplice concetto di “rispetto per l’acqua” in un vero e proprio percorso
alchemico per permetterne la sua “evoluzione” alla quale noi dovremmo portare
rispetto in quanto nostra madre e padre: tutto nasce dall’acqua.
Finalmente l’autrice si mette a nudo svelando i segreti
che l’hanno portata alla realizzazione dei prodotti che possono permettere il
cammino evolutivo dell’ambiente nel quale viviamo e che, a sua volta, può
permettere la nostra missione di evoluzione all’interno di esso. Grazie alle
numerose tabelle e spiegazioni pratiche, tutti potranno dilettarsi con la
preparazione di prodotti di fitodetergenza di origine totalmente naturale e
profondamente rispettosi della potenza intrinseca del regno vegetale.
Adesso la presa di coscienza del rispetto dell’ambiente,
ha un’arma in più per riportare la pace tra il genere umano e il mondo nel
quale esso vive e prospera.
Le ricette e la storia della creatrice della
Fitodetergenza® fìnalmente a disposizione di tutti. Iniziamo a prenderci cura
di noi stessi con la natura. E cominciamo a prenderci cura della natura con noi
stessi.
Leggi in anteprima il capitolo 1 del libro di Antonina
Maria Botta "La Guarigione con la Detergenza Vegetale"
L'acqua - Estratto da "La Guarigione con la
Detergenza Vegetale" libro di Antonina Maria Botta
"La migliore di tutte le cose", cosi il
filosofo greco Talete nel 600 a.c. definisce l'Acqua.
Noi oggi sappiamo che l'Acqua è il Solvente per
eccellenza, il liquido con la più alta tensione superficiale tra tutti i
liquidi conosciuti, l'elemento in cui avvengono il maggior numero di reazioni
chimiche intra ed extra cellulari, l'unico elemento presente in contemporanea
allo stato solido liquido e gassoso, l'unico elemento che da solido è più
leggero che da liquido, insomma per definizione l'elemento della Vita ed il suo
mezzo di trasporto preferito, come dice qualcuno.
L'Acqua è anche la Memoria, l'Inconscio, l'elemento
figurativo dell'Anima, che con il suo ciclo di caduta dal cielo, ruscellamento
sulla Terra e ritorno al mare sembra ripercorrere il ciclo della nostra Anima
che cade pura dal cielo, si inquina mentre fa esperienza, durante il suo
percorso terreno ed infine si ricongiunge al grande Mare dove il Tutto e il
Singolo sono Uno.
Elemento del battesimo e del collegamento al Divino.
Elemento di purificazione e di benedizione.
Per secoli le donne presso fontane e lavatoi hanno
eseguito la pulizia dei panni di chi nasceva e di chi moriva e con il loro
canto e lo scorrere dell'Acqua purificavano così l'anima di colui che entrando
ed uscendo dalla materia andava accompagnato.
L'acqua è Madre ed il Mare è Padre: da sempre questi
elementi nutrono e si fanno nutrire dall'immaginario umano e divino.
Infinite divinità nascono dal mare e ad esso sono
collegati; infinite popolazioni nell'Utero Divino di questa Immensa Madre hanno
le loro origini ed il loro destino.
A me piace definirla il Filo della Collana della Vita e
mi piace sentirmi collegata ad ogni forma biologica e non, dalla Magia del
Respiro ed il vapore che in esso trasportato etereamente, ma concretamente mi
unisce ad ogni forma, emanazione divina di questo universo.
Acqua nelle vene
È primavera qui a Palermo, io ho poco più di due anni,
non amo molto mangiare e per distrarmi tra un boccone e l'altro, la zia
Margherita mi mostra i pesci rossi nella vasca del suo giardino.
Sono passati oltre 40 anni eppure ricordo ancora quelle
code fluttuanti rosse e dorate nell'Acqua limpida e cristallina, poco profonda,
che smuovevo con le mie piccolissime mani, bagnandomi fino ai gomiti. Piccole
mani e grandi occhi, che proprio allora hanno iniziato il lungo dialogo con le
forze dell'Acqua che, ancora oggi, mi accompagna e che non mi ha mai
abbandonato. E così tra distese di agrumi e succulenti fichi d'India,
circondata da profumi intensi e da potentissimi colori, fui iniziata all'amore per
l'Acqua e all'osservazione ammirata di Madre Natura.
È il 1993, ed io sono Antonella, perito chimico
industriale a Palermo. Sono magra, ho i capelli lunghi e neri ed un'aria
caustica e ribelle. Sto svolgendo il mio tirocinio post diploma presso un laboratorio
di analisi delle acque e, in qualità di ultima arrivata, sto lavando due
tazzine da caffè. È finito il detersivo dei piatti ed io chiedo al mio
responsabile dove posso prenderne dell'altro. Il Dottore mi guarda e con tutta
la semplicità di chi sa molte cose, prende un flacone di detersivo da W.C. e
lava le stoviglie, rivelandomi divertito che, a guardar bene tra le etichette,
non c'è molta differenza tra i diversi detersivi, i quali hanno aspetto e
profumo differente, ma svolgono le stesse funzioni per lavare.
Sono stupita e perplessa, non ho alcun tempo di ribattere
che il Dottore mi dice: "Bene, vedo che l'argomento la interessa molto, le
farò fare uno studio approfondito". Inizio a studiare e a comprendere.
Intraprendo così il mio percorso nello schiumoso mondo
dei detersivi.
Quell'anno, in Italia, secondo statistiche Istat del
settore, sono stati consumati un milione e centomila tonnellate di litri di
detersivo per la pulizia domestica. Puntualmente e inesorabilmente riversati
nei fiumi, nei laghi e nel mare, a goccia a goccia dalle nostre innocenti
postazioni domestiche, lavando vetri e pavimenti, piatti e vestitini,
inconsapevoli del danno apportato all'Acqua e alla Terra.
Sono passate poche settimane e so già molte cose sulla
composizione dei detersivi: tensioattivi a catena corta, lunga e ramificata,
per abbattere la tensione superficiale dell'acqua e portare via lo sporco con
la schiuma, solventi clorurati per attaccare le macchie, dissolvere il grasso e
fare asciugare in fretta, disperdenti e sequestranti per le acque troppo dure,
acidi e brillantanti per le macchie di calcare, riempitivi ed addensanti per
concentrati e gel. Perlanti, coloranti e profumi per allettare l'acquisto ed
offrire un'ampia scelta di diversi prodotti. Biocidi per disinfettare e
conservanti per non far deteriorare il prodotto.
In poco tempo, raccolgo molti dati sul prezzo pagato
dall'ambiente, e su quanto la nostra "pulizia" sporca il mondo: laghi
soffocati dall'eutrofizzazione, fasce riparie di interi corsi d'acqua bruciati
dalle schiume, avanotti di molte specie, uccisi o malformati, anfibi ed insetti
decimati. Interi ecosistemi acquatici distrutti con effetti nefasti per la
catena alimentare di tutte le specie ad essi collegati.
Ho 22 anni, il mare negli occhi ed un grande amore nel
cuore: l'Acqua.
Il messaggio dal mare
Conoscenza e responsabilità sono direttamente
proporzionali, penso. E chi sa deve fare, credo. Ma che cosa posso fare io?
E' un giorno di scirocco oggi a Palermo ed io lo adoro.
Il laboratorio dove lavoro è vicino al mare. Finisco il mio ciclo di analisi,
metto a posto i miei quaderni e parto per la spiaggia. Il mare parla con il
vento, attraverso grandi onde e schiume sulla sabbia, sono irrequieta più del
solito e non ho ancora trovato la risposta al mio quesito, che pongo
direttamente all'Acqua: "Cosa posso fare io?"
Mentre passeggio lungo la spiaggia osservo dei rifiuti
che il mare agitato ha riportato a riva, insieme ad alghe, conchiglie e qualche
plastica ammaccata. Mi faccio spazio con un bastone e cerco di leggere così una
risposta. Mi viene tra le mani una bottiglia verde di plastica. È il flacone
vuoto di un detersivo per i piatti; l'etichetta non è leggibile, perché l'acqua
l'ha portata via, ma provo ad immaginare gli ingredienti come se dovessi
riscriverli io.
Forse è questo che posso fare...
Realizzerò dei detersivi che inquinano meno, detersivi
naturali, riscrivendo ingredienti che facciano meno male, per far del bene
all'Acqua...al mare...all'ambiente.
La scelta di partire
Vivo a Palermo con la mia famiglia, sono fidanzata e
forse mi sposerò. Ho molti interessi tra ecologia, ufologia e volontariato. Con
alcuni amici del liceo e la prof. Wanda che, negli anni successivi sarà
importante per me e diventerà la madrina di mia figlia, ho fondato una
associazione culturale e sono in cerca del mio posto nel mondo.
Passano pochi mesi e comprendo che Palermo, per quanto
bella, calda e colorata, è troppo diversa da me. La mia famiglia mi ama, ma non
mi comprende, io ho esigenze diverse che non riesco a condividere con nessuno
ed, in mezzo ad una città di oltre un milione di persone, mi accorgo di essere
completamente sola. Voglio fare il chimico, inventare, creare cose nuove, ma
sono una giovane siciliana e forse, con la giusta raccomandazione, potrò fare
la segretaria in uno studio dentistico o nel laboratorio di qualche clinica
privata.
Una sera, a Cefalù, sotto un cielo pieno di stelle e di
promesse, scelgo di partire, di andare e di non tornare, spezzando il cuore a
tutti coloro che mi amano, a parte il mio, naturalmente.
Sono trascorsi alcuni anni da quel tirocinio palermitano,
intanto mi sono trasferita in Valchiusella, una magica e verde valle nel cuore
dell'anfiteatro morenico di Ivrea. Ho ripreso i miei studi in Chimica presso
l'Università di Torino e nonostante gli anni trascorsi e i 1700 km di distanza
da quell'aneddoto palermitano, ho in mente quella stessa idea di creare
detersivi naturali per la salvaguardia dell'Acqua.
È il 1997: ho molti amici in Valle presso la comunità
ecologica di Damanhur, nella quale vivo con il nome di Torpedine, un pesce
elettrico dei fondali marini, veloce e fulmineo che dà il suo nome alle omonime
e potenti armi e navi da guerra. In primavera partecipo, in qualità di relatore
ad una lezione di ecologia per la salvaguardia del pianeta, condivido in questa
sede le mie conoscenze fino ad allora acquisite e, accettando una scommessa con
l'amico Gelso, impasto il mio primo detersivo.
Volendo realizzare un detersivo naturale il più possibile
rispettoso dell'ambiente, acquisto da una ditta del sapone di cocco (in qualità
di tensioattivo) e del limonene (in qualità di solvente). Per attrezzatura, ho
a disposizione un giraspaghetti che tengo tuttora, come portafortuna e dei
pentolini. Il luogo dove inizio i miei esperimenti è la cantina di casa mia, un
ex caseificio dal nome evocativo per me, di "Foglia Verde". Pochi
giorni di esperimenti e nascono i primi 3 prodotti: sono tutti giallini, poco
profumati, ma lavano già bene.
Come primo esperimento sono soddisfatta ma, sin da subito
mi è chiaro che se voglio veramente salvaguardare l'Acqua attraverso questa
strada, dovrò raggiungere il maggior numero di persone possibile e quindi
offrire alla gente qualcosa a cui è già abituata. Allora decido di utilizzare,
anziché combattere, gli stessi strumenti di efficacia, bellezza e varietà dei
diffusissimi detersivi chimici da supermercato.
Devo solo trovare il modo di farlo a "MODO
MIO".
Conosco ancora poco, ma abbastanza per sapere che quello
che sto cercando non esiste e quello che il già noto mi propone, non mi basta.
Continuerò a ricercare, consapevole del fatto che la conoscenza acquisita, è
solo l'inizio di un sentiero senza fine e pieno di sorprese.
Da quel primo dibattito in pubblico ho capito
l'importanza dell'insegnamento, come occasione creativa di scambio e crescita
personale: quante cose potevo ancora imparare, mentre trasmettevo le mie
conoscenze agli altri.
Indice
Nota dell'autrice
CAPITOLO I
L'Acqua
Acqua nelle Vene
Il messaggio dal mare
La scelta di partire
CAPITOLO II
Il Limone
L'Alloro
Il Mondo Vegetale
La Carota
La Lavanda
Il Sambuco
La Fitolacca
La Menta
Il Rosmarino
Il Timo
Nonna Lia e il suo dono per l'Acqua
Le Ortiche di Erminia
Curcuma ed elicotteri
Il Blu del cielo di Ananda
L'ingrediente Acqua
CAPITOLO III
Nasur Runi e un'altra Idea
La risposta dell'Acqua
Gli Agri detergenti
Quando l'Allievo è pronto, il Maestro arriva
La Bottega di Sbrillina
DOR: il Detersivo Olistico Rigenerante
Canto del Signore dei Boschi
CAPITOLO IV
Come è fatto un detersivo chimico
Tensioattivi
Solventi
Coloranti
Sbiancanti ottici
Fosfati
Ammorbidenti
Profumi
Conservanti
CAPITOLO V
Ingredienti della Fitodetergenza®
Ricette di Detergenza Vegetale
Appendice tecnica
Bibliografia
La Guarigione con la Detergenza Vegetale - Libro >>
http://goo.gl/4hiRXD
La via dell'acqua informata
Antonina Maria Botta