Universi Paralleli del Se'
Come Cambiare la Realtà nel Multiverso
di Frederick E. Dodson
Questo libro è dedicato alle anime che credono che la
vita debba essere magica e divertente. Non presenta l'uomo come una piccola e
insignificante creatura, codarda e bisognosa, ma come l'essere eterno infinito
e multidimensionale che è in realtà. Il suo scopo è risvegliare in voi il
fascino e l'ammirazione nei confronti della vita.
Frederick E. Dodson
In un linguaggio chiaro e accessibile, Frederick Dodson
spiega nel dettaglio le pratiche di gestione consapevole della realtà che
consentono di vivere ogni giorno in modo attivo e personale, anziché reattivo e
automatico, imparando così a viaggiare intenzionalmente nell'esistenza e a
disporre di un intero universo di esperienze infinitamente varie e avvincenti.
Una volta risvegliata l’innata capacità di meravigliarsi
nei confronti delle molteplici risorse della vita, basterà seguire le
indicazioni e gli esercizi presentati e commentati nel libro per applicare la
rivoluzionaria teoria degli universi paralleli alla propria realtà quotidiana e
cambiare la propria vita, diventando la migliore versione di se stessi, sulla
base di una regola infallibile: «Non ottieni ciò che vuoi ma ottieni ciò che sei».
«La vita si fa ancora più interessante appena ci si rende
conto che esistono molte versioni di sé e infinite opzioni da esplorare. Le
molteplici strade che avete davanti potete considerarle destini, o percorsi a
più alta probabilità. La strada che scegliete è frutto del vostro libero
arbitrio».Frederick E. Dodson
Se davvero si lasciano sedimentare i concetti esposti in
questo testo e si mettono in pratica le sue semplici ed efficaci tecniche, il
quotidiano non potrà non subire una radicale trasformazione. È quasi
paradossale chiamarle “tecniche”, perché appena si inizia a viverle nel modo in
cui Dodson ci consiglia, esse diventano ben presto uno stile di vita. E ci si
chiede anche come abbiamo fatto a non capirlo e non metterlo in pratica prima.
La naturalezza e la spontaneità sono le regole d’oro per ottenere quei
risultati che già possediamo senza averne coscienza. Possediamo, viviamo e
siamo già tutto. Proprio quel tutto cui tanto aneliamo. Viviamo all'interno
d’infiniti universi paralleli del sé, senza bussola, mappa né alcuna
organizzazione.
Dalla prefazione di Andrea Zurlini
Leggi un estratto dal libro di Frederick E. Dodson
"Universi Paralleli del Sé"
Lo schermo del computer: un'analogia
Accendete il computer o il portatile e guardate lo
schermo. Lo schermo è come la vostra vita: contiene diverse icone che
rappresentano file e programmi che potete aprire. Queste icone si trovano sul
desktop, lo schermo principale, e vi fanno accedere a dei sottolivelli.
Simbolicamente, sono le opzioni che avete in ogni momento, i tanti mondi
esperienziali a cui potete accedere. Sta a voi scegliere quale programma o file
aprire. Dietro alle vostre scelte ci sono delle ragioni, anch'esse frutto di
una vostra scelta.
Ora, non aprite ancora nessun file o programma, ma
muovete il cursore sopra alle icone. Il cursore rappresenta l'attenzione, lo
strumento che utilizzate per attivare qualcosa. L'attenzione sceglie una realtà
di cui volete fare esperienza.
Continuando a muovere il cursore sopra alle icone vi
vengono i primi dubbi. Cosa dovrei aprire? Cosa mi piacerebbe? Cosa è
importante? Cosa succede quando apro questo? Posso chiuderlo dopo averlo
aperto?
Le persone si fanno queste domande quando scelgono o
creano la loro realtà. Se cliccate su un'opzione una sola volta, il file non si
apre, ma diventa scuro, viene evidenziato. Questa fase rappresenta la
focalizzazione dell'attenzione. Con un doppio click, invece, il file si apre.
Ma facciamo un passo indietro.
Nel processo di creazione della realtà le persone
normalmente non arrivano a cliccare due volte, né tanto meno a utilizzare il
file. Spesso non arrivano neanche a cliccare una sola volta. Non sono
consapevoli di poter scegliere su quale file focalizzarsi, quale realtà
attivare. Alcuni non sanno neanche che esiste più di un programma! E chi
finalmente ha scoperto che ci sono anche altre opzioni, tantissime in effetti,
si blocca perché non sa quale aprire, pensa: «Non so cosa voglio».
Giusto per capire, muovete il cursore sullo schermo come
uno che non sa cosa vuole, spostandovi di qua e di là senza aprire niente. Lo
schermo rimane inalterato. I pochi che sanno quello che vogliono spesso non
hanno il coraggio di aprire il file. Infatti, lo schermo cambierebbe e si
attiverebbero finestre per cui non si sentono preparati o che potrebbero
disturbare le realtà già aperte.
Ora scegliete un'icona, che nel nostro caso rappresenta
quello che volete. Passateci sopra il cursore, ma non cliccate ancora. Questo
gesto significa che sapete quello che volete. «Davvero voglio questo? Se mi
concentro su questo, non posso concentrarmi contemporaneamente anche su
un'altra cosa. O meglio, potrei, ma ci vuole più impegno. Riuscirò a chiudere
il file che ho scelto dopo averlo aperto? Non lo so. Forse aprirò qualcosa di
più facile, un gioco, magari un solitario... per distrarmi un po'. Aprirò una
cosa che già conosco, che ho già fatto mille volte, così sono sicuro, mi sento
tranquillo. Tolgo il cursore dalla cosa che voglio e torno alla mia
distrazione».
Vi dice qualcosa? Molti scelgono di aprire un file noioso
che già conoscono, anziché il file che desiderano, se questo è sconosciuto. In
realtà, non c'è nulla da temere: così come li avete aperti, potete richiudere i
file quando volete. E una volta chiusi, potete anche riaprirli. Nell'infinito
niente va perduto. Non c'è bisogno di attaccarsi a qualcosa, potete recuperare
tutto. Potete anche iniziare a percorrere una strada e poi lasciarla perdere.
Capite qual è lo spirito?
Esiste anche la persona che ce l'ha così tanto con un
programma che non smette di cliccarci sopra. Prendete un'icona che rappresenta
una cosa che odiate, che volete allontanare. In quella condizione di rabbia vi
troverete costantemente a cliccarci sopra due volte. Non volete andarci, non
volete attivarla, ma siete arrabbiati e continuate a cliccare aprendola
addirittura decine di volte. Per sentire cosa si prova cliccate qualche volta
su un'icona che non vi piace. «Maledetta!» (Click, click.) Si apre. Se
continuate, la situazione peggiora. Può anche succedere che, cliccando come dei
pazzi, lo schermo si blocchi e non riuscite più a fare niente. Allora
rilassatevi, cliccate da un'altra parte.
Davanti allo schermo silenzioso c'è anche chi si sente
così inquieto, impaziente e teso da aprire tutte le icone a casaccio.
Provateci: aprite rapidamente una decina di file, uno dietro l'altro, in modo
da rallentare il computer. Sentite l'impazienza che cresce mentre osservate la
piccola clessidra sullo schermo. Avete fatto confusione, avete creato un
sovraccarico. Non riuscirete a utilizzare nessuno dei programmi che avete
aperto. Vi potrà sembrare sciocco, ma è così che si comportano molte persone.
Cliccano su troppe cose insieme, non cliccano affatto, fanno cliccare ad altri
al posto loro o cliccano su ciò che non vogliono.
La tecnica di creazione della realtà non vi insegna
questo. Vi dice: guardate lo schermo e rilassatevi. Esaminate le possibili
opzioni, le carte che avete in mano. Scegliete quella che preferite, la cosa
che vi suscita interesse o gioia. Spostate delicatamente il cursore sopra
quella cosa: state decidendo, state facendo una scelta. Cliccate una volta:
state concentrando la vostra attenzione su quella specifica cosa. Cliccate due
volte: state intensificando l'attenzione, iniziate a lavorare col programma.
Così la focalizzazione vi porta a interagire con una realtà, a sentirla, a
conoscerla e farne esperienza. A farla diventare vera. I simili si attraggono.
Potete fare esperienza di una realtà solo se avete la sua stessa frequenza.
Un dato interessante: la cosa più importante di questo
processo non è lo schermo, non sono i file, e neanche l'attenzione. Siete voi.
La vostra identità. La persona che usa l'attenzione. Proviene tutto da lì.
Immaginate di stare seduti davanti allo schermo
aspettando di veder apparire qualcosa, in attesa che la realtà si crei da sola.
Non accadrà niente se non siete voi a fare qualcosa.
Un'altra cosa interessante. C'è una realtà oltre lo
schermo? Certo. Basta che vi guardiate attorno.
Indice
Prefazione di Andrea Zurlini
Premessa
Capitolo 1 - SCEGLIETE CIÒ CHE È VERO
Capitolo 2 - RESPONSABILITÀ PERSONALE
Capitolo 3 - LA NATURA DELL'INFINITO
Capitolo 4 - LA CREAZIONE DELLA REALTÀ
Capitolo 5 - LA TECNICA PURE
Capitolo 6 - LINEE DEL TEMPO E ASSENZA DI TEMPO
Capitolo 7 - SPOSTAMENTO DEL PUNTO DI VISTA
Capitolo 8 - EMOZIONI E REALTÀ
Capitolo 9 - ATTENZIONE E REALTÀ
Capitolo 10 - CREDENZE E REALTÀ
Capitolo 11 - IMMAGINAZIONE E REALTÀ
Capitolo 12 - AZIONE E REALTÀ
Capitolo 13 - ESPERIENZE PERSONALI DI MAGIA
Capitolo 14 - IDENTITÀ E REALTÀ
Capitolo 15 - DOMINI DELL'ESISTENZA
Capitolo 16 - I FILM DELLA VITA
Capitolo 17 - TEMI IMPORTANTI E MISCELLANEA
Bibliografia e letture consigliate
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Come Cambiare la Realtà nel Multiverso
Frederick E. Dodson