La Cucina dell'Armonia
Come cucinare i vegetali ottenendo tutta la loro energia
vibrante - Ricette senza glutine e anche crudiste
di Anya Kassoff
Alimenti genuini, freschi e integrali, cotti solo e
quanto è necessario, per ottenere tutta l’energia che ci viene dal cibo
vegetale, e nutrirci in modo sano e adeguato. Ricette magistrali, da realizzare
facilmente in cucina. Un libro bellissimo grazie alle immagini dei piatti e
allo spirito con cui è stato scritto.
Chi ha detto che la cucina casalinga debba essere
inevitabilmente poco varia e ripetitiva nelle proposte e nei sapori?
Anya Kassoff ci dimostra esattamente il contrario,
facendoci riscoprire frutta e verdura, legumi, cereali e semi in tutta la loro
varietà, integrità e carica di energia vibrante; ci spiega come e quando
cuocerli, nei tempi e nei modi giusti, in combinazioni di colori, sapori e
consistenze che diventano parte integrante della quotidianità dei nostri pasti
in famiglia.
Soprattutto ci propone le 100 migliori ricette che i
visitatori del suo blog, Golubka, hanno già avuto modo di conoscere e gustare.
Dai piatti per la colazione agli snack, dalle zuppe e dai piatti principali, ai
dessert, con un ampio capitolo di ricette pensate proprio per i bambini. Perché
l’educazione al cibo sano e gustoso, pulito e creativo inizia già dalla prima
infanzia.
Tutte le ricette sono senza glutine, con diverse proposte
crudiste. Una gioia per gli occhi e per il palato.
«Comprerete due copie del libro: la prima da tenere in
cucina per riprodurre queste ricette magistrali; la seconda da tenere sul
tavolino del salotto come volume d’arte. La bellezza e la purezza degli
ingredienti, insieme all’amore e allo spirito dell’autrice, potranno cambiare
davvero il modo in cui vi approcciate al cibo».
Isa Chandra Moskowitz, cuoca e blogger di Post Punk
Kitchen
Leggi un'anteprima del libro "La Cucina
dell'Armonia" di Anya Kassoff
La gioia di cucinare - Estratto da "La Cucina
dell'Armonia" libro di Anya Kassoff
Ricordo che, da piccola, sognavo sempre il cibo. Non
fraintendetemi, non morivo di fame. In realtà, avevo fame, sì, ma non solo di
cibo che potesse riempirmi lo stomaco: avevo fame di colori e varietà proprio
al centro del mio piatto (cosa non semplice, se si cresce in un paese sovietico
dalla cucina piuttosto insipida).
Da bambina, il sogno più vivido e ricorrente era il
gelato con i mirtilli. Non ricordo di aver mai mangiato i mirtilli allora,
soprattutto non sul gelato. Eppure, notte dopo notte, prima di addormentarmi
immaginavo il nero dei mirtilli fondersi con il bianco del gelato, per creare
deliziosi vortici viola.
Sono cresciuta nel Caucaso del Nord, una regione della
Russia (allora Urss) incastonata tra il mar Nero e il mar Caspio, dove le
steppe si trasformano dolcemente in montagne. Mia madre dice di aver trascorso
almeno metà della sua vita in fila per acquistare tutto il necessario per
sfamare la famiglia. Io non ho gli stessi suoi ricordi, perché la mancanza di
cibo cominciò a scemare durante la mia giovinezza, sebbene non possa
dimenticare quando, da bambina, stavo mano nella mano con lei in quelle lunghe
code rumorose, per comprare quasi niente. Sembrava tutto piuttosto naturale e
spesso non c'era alternativa.
Guardando indietro, mi rendo conto che la cortina di
ferro ci ha privato di tanti piaceri (come i jeans, la musica occidentale, il
chewing-gum), ma ci ha anche protetto da alcune abitudini poco salutari del
mondo sviluppato. Per esempio, non avevamo idea, allora, di cosa significasse
cenare davanti alla televisione o al fast food. Il tipo di alimentazione «dal
contadino alla tavola», che oggi va sempre più di moda negli Stati Uniti, per
noi era la quotidianità, con la differenza che non avevamo alternativa.
Le importazioni erano quasi inesistenti, inoltre la
disponibilità di prodotti agricoli era locale e stagionale. E' vero che ho
assaggiato per la prima volta una banana all'età di 16 anni, ma eravamo fortunati
perché mangiavamo soltanto la frutta e la verdura più fresche, che spesso
coltivavamo noi stessi. L'inventiva è la chiave per la sopravvivenza e
tutt'oggi è una caratteristica della popolazione russa. Gran parte del raccolto
estivo veniva inscatolato e conservato per l'inverno; non ricordo una sola
famiglia che non si preparasse in questo modo per la stagione fredda.
Trovare pomodori freschi a gennaio era impossibile, ma
sapevi sempre che potevi andare in cantina e prendere un vasetto di pomodori carnosi
e sugosi conservati l'estate prima.
I nostri pasti mancavano di varietà, soprattutto durante
gli inverni più rigidi, ma la necessità è la madre dell'inventiva e quei
semplici pasti sono quelli che ricordo con più nostalgia.
Crescendo, ho avuto a che fare soprattutto con la cucina
casalinga. Mangiare fuori era ima rarità, inoltre ogni buona donna sovietica
doveva cucinare per la propria famiglia, tutti i giorni.
Mia madre, però, era diversa: lei non cucinava soltanto,
lei creava. Non importa quali limitazioni ci fossero, trovava sempre il modo di
superarle con metodi innovativi per l'epoca. A fatica, mi sono resa conto di
essere stata viziata dal fatto che i suoi piatti erano sempre i più saporiti e
belli. La nostra casa era sempre piena di ospiti, e la festa finiva sempre
attorno al tavolo della cucina, dove si rideva e si conversava gustando i
piatti deliziosi di mia madre. E nata all'inizio della Seconda guerra mondiale
e la sua generazione ha sofferto la fame. Riflettendoci ora, ha senso che volesse
farci mangiare sempre nel miglior modo possibile: era il suo modo per
compensare gli anni in cui era quasi morta di fame.
Mia madre era anche molto gelosa della propria cucina e
raramente mi lasciava interferire. Quando sono andata via di casa, ero a malapena
in grado di pelare una patata. Dopo essermi sposata però, ho avutola mia prima
cucina ed è stata mia madre a farmi il regalo più bello di tutti: un taccuino
con tutte le sue ricette scritte a mano, che sarebbe diventato la mia bibbia
per gli anni a venire.
La cucina è diventata ben presto la mia stanza preferita.
Ho cominciato a sperimentare e ho preparato persino piatti che mia madre non
aveva mai provato o non era riuscita a fare. Ovviamente, molti di questi
esperimenti nei primi anni sono finiti dritti nella pattumiera. Ben presto
però, sono diventata una di quelle persone la cui cucina è sempre piena di
amici, proprio come quella di mia madre.
Mentre trascorrevo ogni notte a cucinare, sono riuscita
anche a prendere due lauree, una in ingegneria in Russia e un'altra in
odontoiatria negli Stati Uniti. Nessuna delle due aveva, però, un legame con il
cibo, per cui queste professioni non mi hanno interessata a lungo. Alla fine,
mi ritrovavo sempre in cucina e mi sentivo a mio agio mentre tritavo, saltavo e
cuocevo in forno. Molti miei amici avevano letto la mia passione in modo più
profondo di quanto non avessi fatto io, e mi hanno incoraggiata a seguire ima
carriera che fosse legata al cibo, ma per molti anni sono rimasta convinta che
la cucina dovesse restare un hobby. Mi ci è voluto un po' di tempo per capire
che avrei dovuto dedicare tutte le mie energie a fare ciò che amo di più.
Per quanto riguarda i miei sogni, sono riuscita ad
assaggiare il gelato con i mirtilli molti anni dopo, la prima volta che sono
andata nello Utah. E stato proprio magico come immaginavo, prova del fatto che,
a volte, i sogni si realizzano.
Indice
1) La gioia di cucinare
La salute prima di tutto
Come usare questo libro
I miei ingredienti
Attrezzi e utensili
Ricette e tecniche di base
2) Colazione e snack
3) Piatti saporiti
Insalate e contorni
Zuppe
Piatti principali
4) Dolci e merende
5) Giochiamo insieme
Indice delle ricette
Ringraziamenti
L'autrice
La fotografa
La Cucina dell'Armonia - Libro >> http://goo.gl/BkvXPf
Come cucinare i vegetali ottenendo tutta la loro energia
vibrante - Ricette senza glutine e anche crudiste
Anya Kassoff