Scegli di Splendere
Un percorso di autoguarigione
di Catia Trevisani
Immagina te stesso per un momento.
Non più finzioni, non più maschere, sei la versione
migliore di te, e cammini per il mondo, leggero,
libero, perfettamente e semplicemente obbediente
alle leggi del tuo cuore. Libero da costruzioni,
sovrastrutture imposte dal tuo falso ego,
finalmente allineato al tuo splendente sé.
Scegli di splendere è un viaggio meraviglioso
in ascolto della nostra voce profonda, la voce dell’anima
che ci parla dei nostri reali bisogni e desideri,
del nostro compito di vita, dello scopo della nostra
esistenza.
Siamo tutti nati per splendere!
In questo libro scopriremo perché ci ammaliamo,
indagheremo il senso della malattia e il suo messaggio. Cercheremo di capire come
non subire gli eventi in modo traumatico, come trasformare i momenti di crisi
in opportunità per la nostra vita. Capiremo come funzionano la mente, le
emozioni e il loro legame con il corpo.
Scopriremo la nostra responsabilità nel produrre ciò che
ci accade. Affronteremo il tema della morte. Impareremo che la pretesa
allontana l’oggetto del desiderio, mentre la gratitudine lo attira.
Apprenderemo quanto il modo di alimentarci influenza il nostro livello di
energia e salute, la volontà e lo stato d’animo.
Cominceremo a osservare la qualità del nostro dialogo
interiore e delle nostre azioni, il loro potere e il nostro senso di autostima.
Osserveremo la nostra capacità di relazionarci con gli altri.
Infine, esploreremo il nostro rapporto con il sacro, con
il grande Fuoco di cui siamo le scintille e tutto questo per poter finalmente
scegliere di splendere.
Leggi un estratto dal libro di Catia Trevisani
"Scegli di Splendere"
Introduzione - Scegli di Splendere - Libro di Catia
Trevisani
Come nasce Scegli di splendere
Anche se sono passati anni il ricordo è vivido, come se
fosse adesso. Sto passeggiando su un sentiero di montagna, la terra è chiara,
secca, è estate. Tutt'intorno la luce fa brillare le foglie del bosco
tremolanti al soffio di una lieve brezza, il verde tappeto dei prati è intenso
e morbido, gli alberi, tanto amati, sono vicini come presenze amiche. Accanto a
me Guido, marito e compagno di avventure di vita, la sua mano calda nella mia,
così ci piace passeggiare e aprire il cuore l’uno all'altro. Nel silenzio, come
sempre, sale la voce del cuore e manifesta ciò che c’è. Un’insoddisfazione
sottile che vuole essere ascoltata, al di là di tutto ciò che nella nostra vita
scorre meravigliosamente.
Un anno di lavoro intenso è passato, rivedo i volti dei
tanti pazienti che nel mio studio hanno raccontato e rivissuto, a volte,
dolori, traumi, diagnosi nefaste. Ho ascoltato, asciugato lacrime, portato
sorrisi e abbracci stretti e caldi, ho donato speranza, prescritto rimedi e
consigliato alimenti, insieme abbiamo scherzato, cercato soluzioni, o
semplicemente abbiamo deposto o alleggerito carichi e pesi. Ma non mi basta.
Mai come quest’anno mi hanno raggiunta persone con malattie gravi e storie
difficili, cariche di profonda sofferenza. Spesso è tardi e posso offrire solo
sostegno e non più speranza di guarigione piena. Troppo tardi… Ho troppo poco
tempo in studio per occuparmi di loro e del loro stato di salute, e al tempo
stesso comunicare ciò che più di tutto mi sta a cuore: come crearsi una vita sana,
felice, carica di soddisfazione e realizzazione piena. Come accogliere le prove
della vita in modo che siano gravide di ulteriore gioia. Come trasformare il
male in bene, il dolore in una scala che ti porta in alto, in un luogo da cui
non vedi più il dettaglio ma l’intero panorama, in un contenitore, il tuo
contenitore che continuamente si amplia, capace di accogliere sempre più cose.
Come diventare abili a vivere, a trovare il giusto adattamento, la flessibilità
necessaria per stare pienamente in ciò che c’è e non in ciò che manca. Come
evitare trappole e cadute, come trasformare i traumi.
La laurea in medicina e quindi lo studio del corpo, gli
ulteriori studi relativi alla medicina olistica, alla psicologia, alla
programmazione neuro-linguistica, lo studio dei testi sacri antichi di varie
tradizioni, dai Veda al Taoismo, dal Buddismo ai Vangeli, ma anche le storie di
tanti pazienti, le loro esperienze di vita hanno creato dentro di me una
certezza: siamo nati per splendere!
Siamo nati per riconoscerci come esseri unici,
fondamentali per l’intera umanità alla quale siamo connessi. Siamo un tassello
indispensabile in un grande puzzle e non importa la nostra posizione, centrale
o periferica, piccola o grande che sia! Senza uno solo di noi il quadro è
incompleto. Se sbagliamo posizione soffriamo e l’intero quadro ne resta
danneggiato. Ognuno di noi è nato per esprimere al meglio se stesso, quello che
è profondamente, in origine.
Improvvisamente mi appare un’immagine: una grande sala,
un luogo dove bellezza, accoglienza, protezione e connessione consentano magie.
Guido ci accompagna con le sue musiche da fiaba. Oggi, dopo anni di seminari in
cui pazienti e sconosciuti testimoniano intense trasformazioni e talora anche
guarigioni, sentendomi semplice canale di tale splendore, affido alla scrittura
ciò che come dono io stessa ho ricevuto.
Manifesto e nascosto. La bussola fulgente
In ogni cosa c’è un ordine manifesto e un ordine
nascosto, visibile solo a chi lo cerca, a chi lo coglie, a chi “ricorda” la sua
esistenza. Nulla è come appare. Osserva ciò che ti circonda, prendi un oggetto
tra le mani, e dopo averlo toccato senti la consistenza, il peso. Ciò che ti
sembra così solido e materiale, pieno e pesante, così come ciò che ti appare
più lieve e leggero non è altro che un insieme di atomi. Ognuno di questi atomi
non è che un insieme di unità ancor più piccole, le particelle subatomiche.
Alcune formano il nucleo, altre, gli elettroni, ancor più piccole, ruotano
intorno. Dunque un atomo è formato per lo più da spazio vuoto. La materia è
costituita principalmente da spazio vuoto.
Le stesse particelle che la fisica quantistica ha
denominato con il termine di quanti, definite come le più piccole unità
identificabili di materia-energia, hanno dunque una doppia natura: particella e
al tempo stesso onda, fotone di luce. Allora ciò che appare materico, solido,
più o meno denso, il nostro stesso corpo, i nostri stessi organi sono fatti al
tempo stesso di particelle, costituite per lo più da spazio vuoto, e di fotoni,
cioè di luce. Ed è così per tutto ciò che c’è. Si può dunque concepire che una
ciste solida, materiale, possa ridursi fino a sparire se irraggiata con una
luce viola o verde? Io stessa, dopo averne fatto l’esperienza e aver visto con
i miei occhi tale possibilità applicando la tecnica della cromopuntura, ho
provato grande meraviglia. È ciò che può accadere e nel mondo sono già numerose
le ricerche in questo campo. Ciò che appare, nella sostanza è differente.
Esiste un ordine manifesto che tutti percepiamo
attraverso i cinque sensi: vediamo solo ciò che l’occhio, per sua struttura e
conformazione, consente di vedere. Udiamo solo ciò che l’orecchio consente di
udire. La nostra percezione tattile delle cose è ciò che la pelle ci consente
di sentire. Percepiamo solo odori e fragranze che il nostro olfatto ci permette
di cogliere. La varietà dei sapori dipende dalle papille di cui è coperta la
nostra lingua, che integra alla perfezione le informazioni derivanti
dall'olfatto. E poi il cervello elabora e offre alla nostra coscienza le
rappresentazioni finali di ciò che è. Nulla è come appare. Le medesime particelle
subatomiche sono alla base di tutto ciò che c’è, l’intero universo, tutti gli
esseri, tutto ciò che esiste è della stessa sostanza, tutto è Uno. L’apparente
varietà delle forme, incantevole varietà, nasconde l’Uno. Tutto è connesso,
tutto è in relazione.
Esiste un ordine nascosto sul piano materiale, così è
anche per la psiche. Dietro a un comportamento conscio c’è il mondo
dell’inconscio.
Tuo marito o tua moglie ti risponde scortese, non se n’è
neppure accorto, non c’è motivo in apparenza. Ma nulla è come appare, forse si
è attivata una memoria inconscia che ha prodotto la reazione.
Tuo figlio adolescente ti si rivolta contro urlando,
scaricando la sua rabbia. Un senso d’impotenza ti imprigiona e poi scatena la
tua ira. Nulla è come appare. Forse sta semplicemente urlando che ti ama, che
ha bisogno della tua attenzione e del tuo cuore.
Ti sembra di essere tranquillo, poi di colpo batte forte
il cuore, ti senti soffocare, la gola è chiusa, ti pare di morire. Il panico ti
assale. E da quel giorno inizi a temere che di nuovo quel terrore ti possa
sopraffare. Cerchi un farmaco che ti possa guarire, ma le sue molecole di
sintesi possono solo bloccare i recettori della tua paura per non fartela
sentire. E se provassi ad ascoltare? Proprio quel senso di panico potrebbe
essere un messaggio, forse a un crocevia della tua vita hai errato, forse stai
sbagliando direzione. Ma sei ancora in tempo per cambiare, per modificare la
tua rotta, per dirigerti là dove ti attendono gioia e realizzazione personale.
Nulla è come appare, l’allarme che è scattato ti voleva semplicemente salvare.
Hai acidità di stomaco da tanto tempo, è fastidioso e te
ne vuoi liberare, cerchi allora un antiacido. Forse, nella sua saggezza, il tuo
stomaco ti sta dicendo che cerca di digerire un “boccone” troppo grande che non
sei riuscito a spezzettare. Nulla è come appare.
Non è ciò che ci accade, non è l’esperienza in sé che
stiamo vivendo a essere più o meno disturbante, ma come noi la percepiamo. Un
licenziamento può essere vissuto da qualcuno come un fallimento, un tradimento,
un boccone indigesto, da qualcun altro come l’opportunità di un cambiamento, di
un miglioramento.
Hai sete di conoscenza e ti affanni a raccogliere
informazioni, come un contenitore vuoto da riempire. E se tutto l’universo
fosse già dentro di te, se tutto fosse Uno e avessi solo la necessità di
ricordare, di lasciar emergere ciò che già profondamente sai? Nulla è come
appare. L’intelligenza che regge l’universo intero è in te, in ogni tua
cellula, in ogni atomo. E ciò che i mistici di tutte le antiche tradizioni
hanno detto per millenni, oggi è confermato dalla fisica quantistica.
Una bussola fulgente ci conduce e ci orienta nei meandri
della vita. Anima, scintilla divina, energia vitale, essenza originaria, i nomi
più diversi per la stessa unica realtà, quel centro di noi stessi, luminoso ma
invisibile, e così ben nascosto dal veicolo che lo conduce sulle strade della
vita. Per Platone il daiamon, per noi la bussola fulgente che orienta, la voce
che conduce, se ascoltata, al massimo splendore. Splendore di un corpo in
ottima salute, di una mente lucida e chiara, di emozioni limpide e coerenti, di
sentimenti intensi, di intelletto vivo che sa scegliere perché connesso alla
sua vera identità. Il corpo materiale e il mondo materiale in cui viviamo,
nella loro perfezione, sono strumenti di esperienza per la piccola scintilla,
senza di essi non potrebbe né conoscere, né sperimentare, né investigare, tanto
meno scegliere. Come un tempio il corpo materiale la protegge, la trasporta in
uno spazio e in un tempo per lei stranieri, dunque strani, essendo eterna. Come
poter stare in quelle dimensioni così anguste? L’anima è eterna, infinita,
senza dimensioni. L’essere incarnato dimentica, ne ha bisogno per sperimentare
ed è la stessa esperienza che gradualmente lo riporta a ricordare, la bussola
lo guida, e un tassello dopo l’altro, l’intero quadro si rivela.
L’ombra, compagna della luce
Il sole, astro fulgente, ci sveglia ogni mattina
offrendoci la luce, ma se osservi non c’è luce senza ombra. Ce lo insegna ogni
giornata. Guarda intorno, non c’è oggetto immerso nella luce che non metta in
bella vista la sua ombra, ora piccola, leggera, ora intensa o più allungata.
Guarda il fuoco mentre arde, ti illumina, ti scalda, le fiamme guizzano e ti
incantano, mille scintille si separano e si riuniscono alla fiamma, eppure non
c’è fuoco senza fumo, così come non c’è azione senza errore.
C’è stridore in tutto ciò? Vorresti piena luce, senza
ombre, un fuoco che brucia senza scarti, senza ceneri né fumi, vorresti agire
senza sbagli né vorresti mai vedere errori altrui. Vorresti pace senza guerra,
libertà senza obblighi e catene, vorresti una vita senza morte, degli inizi
senza fine, e poi la crescita senza la vecchiaia. Vorresti il pulito senza più
la polvere, vorresti fiori che non appassiscono. Vorresti solo amore, e lo
trovi compagno della rabbia, vorresti gioia ma sua amica è la tristezza,
vorresti verità e incontri la bugia, vorresti la bellezza e scorgi la
bruttezza, vorresti attività e là c’è la pigrizia, vorresti ordine e ti trovi
nel disordine. Pianeta Terra, il luogo del duale. Basta ricordarsene per non
volere ciò che non c’è, ciò che qui non è possibile.
Forse siamo qui perché abbiamo scelto di mangiare
dell’albero della conoscenza del bene e del male e così ne facciamo esperienza,
profondamente, per poi accorgerci che tutto è Uno, per comprendere il segreto e
andare oltre. Allora possiamo fare pace con la nostra parte ombra, possiamo
guardarla senza inorridire, possiamo sorridere del nostro errore e sviluppare
tolleranza per l’errore altrui. Possiamo guardare in faccia il desiderio,
chiaro o scuro che sia, onorarlo e dargli nella vita il suo giusto posto,
impedendogli così di divorarci apertamente o nascostamente. Possiamo guardare
negli occhi chi amiamo e adorare i suoi difetti, possiamo osservare l’apparente
nemico e apprezzarne le virtù, possiamo vedere i fiori che marciscono diventare
humus fertile, possiamo vedere le nostre ombre profonde fiorire di nuova luce e
gioia.
Leggi un'anteprima del libro di Catia Trevisani
"Scegli di Splendere"
Scegliere di splendere - Estratto dal libro di Catia Trevisani
La tua lampada splendente
Hai mai osservato qual è la prima cosa che avverti di una
persona? Prima ancora della percezione materiale, fisica, ti raggiunge quella
sottile, energetica, una sensazione che subito ti arriva, inconsapevolmente, e
che ha a che fare con il suo grado di luminosità. La pubblicità conosce bene
questo tipo di effetto e propone creme e prodotti che tentano, artificialmente,
di aumentare la luminosità del volto, della pelle o della chioma. Ci sono
persone che ci appaiono splendide, magari non hanno tutti i canoni della
bellezza ma c’è una sorta di luce… di splendore che affascina, o talora
innervosisce in quanto accentua la percezione di esserne privi.
Scegliere di splendere è scegliere di dare soddisfazione
ai nostri bisogni più intimi, il bisogno di essere quello che siamo ed esserlo
con forza e convinzione, splendidamente! Per qualcuno saremo affascinanti e per
altri insopportabilmente noi stessi! Ma occorrono condizioni ben precise:
lampadina funzionante, spina nella presa, pressione su un pulsante, altrimenti
la nostra bella lampada potrebbe stare lì sul tavolo tutta la vita senza venire
mai accesa, se non per brevi momenti. Vediamo ora la metafora. La lampadina è
funzionante nel momento in cui siamo vivi e coscienti. La spina nella presa è
inserita nella maggior parte delle persone a meno che non ci siano stati gravi
traumi che abbiano portato a una dissociazione psichica. Premere il pulsante è
ciò che potresti fare in ogni momento, ma spesso dimentichi di farlo. A volte
qualcuno o qualcosa lo preme accidentalmente, allora ti accendi e mostri il tuo
splendore, ma poi tutto finisce e non hai più accesso a quello stato. Talvolta
la luce è fievole perché la lampadina è coperta di sporco e di incrostazioni,
dovresti dunque pensare a fare un po’ di pulizia. Ti suggerisco ora una breve
visualizzazione per entrare in contatto con la tua lampada.
Visualizzazione
Rilassamento.
Cerca una posizione comoda, prendi contatto con il tuo
respiro, senti il movimento del diaframma, l’aria che entra ed esce dalle
narici. Senti le piante dei piedi poggiate a terra, rilassa i polpacci, le
cosce, il bacino. Immagina un filo dorato che dalla sommità del capo ti
sostiene e al tempo stesso rilassa la schiena, l’addome, il petto, le spalle.
Lascia scivolare via tensioni, pesi, carichi, responsabilità, poi rilassa le
braccia, i polsi, le mani, le dita. Rilassa il collo, la nuca, il cuoio
capelluto, la fronte, le sopracciglia, i globi oculari, le mascelle, la lingua,
la gola. Con un’ultima espirazione rilascia le ultime tensioni.
La mia lampada, adesso.
Ora sono rilassato, in contatto. Lascio arrivare
un’immagine, l’immagine della mia lampada. Che lampada sono oggi? Sono una
abatjour da comodino? Sono una lampada a stelo? O un lampadario? O una semplice
candela, o ancora qualcos'altro? Forse un grande sole? Oggi, ora, in questo
istante qual è l’immagine della mia lampada, l’immagine che mi arriva? La
osservo nei dettagli, guardo il materiale di cui è composta, guardo il grado di
luminosità, questo è ciò che sono ora. Prendo il tempo che mi serve per
guardare la lampada che sono in questo momento, raccolgo le sensazioni che
questa immagine mi dà.
La mia lampada originaria.
Ora lascio arrivare un’altra immagine. Che lampada sarei
io veramente? Qual è il mio marchio originale? Chi sono io per davvero? Che
lampada sarei se fossi al massimo del mio splendore? Che lampada sono io nel
mio luogo originario? Una piccola lampada? Una grande lampada? Una candela? Un
lampadario? Come sento di essere veramente, profondamente? Quanto potrei
splendere se fossi al massimo della mia luce? Osservo bene tutti i dettagli e
mi godo la mia lampada.
Infine ti suggerisco di prendere qualche appunto.
Potrebbe essere utile a distanza di tempo ripetere l’esercizio e notare i
cambiamenti.
Chi non sei: programmazioni inconsce
Potresti aver notato piccole differenze tra le due
lampade, quella che manifesti ora, e quella che sei come essenza: in questo caso
ti basta attuare qualche semplice “aggiustatina”. Se invece le due immagini che
ti sono arrivate sono molto diverse hai bisogno di attuare cambiamenti più
profondi che ti riportino vicino a te stesso, a chi sei veramente, in origine.
Già lo sentivi. Insoddisfazione, emozioni negative, malesseri che possono
essere diventati malattie ti stanno comunicando con forza che c’è qualcosa che
non va, sono la voce della tua bussola fulgente che sta tentando di dirti che è
giunto il tempo di modificare o cambiare completamente la rotta del tuo viaggio
diretto verso l’infelicità. Ma cosa è successo? Come mai ti ritrovi così
lontano dai tuoi desideri originari?
Programmazioni inconsce ci dirigono nel viaggio della
vita, limitando lo sviluppo del nostro grande potenziale. La mente conscia può
fare progetti di felicità e prosperità, ma chi vince il gioco? Un matematico
danese, Tor Nørretranders (1955), nelle sue ricerche ha messo a confronto la
capacità di elaborazione dati della parte conscia della mente e del subconscio.
La prima sa elaborare al massimo 40 bit al secondo, mentre il subconscio, che
si occupa di eseguire ciò per cui è stato programmato, qualsiasi cosa sia, ha
una capacità di elaborazione di circa 40 milioni di bit al secondo. Dunque il
subconscio è almeno un milione di volte più potente del conscio. Il subconscio
lavora in base alla programmazione ricevuta, è una sorta di pilota automatico,
la mente conscia è il pilota manuale. Insieme collaborano nell'acquisizione di
comportamenti complessi che in seguito possono essere eseguiti in modo
automatico, anche senza la partecipazione della mente conscia, come quando
guidiamo l’automobile. È meraviglioso, possiamo guidare e chiacchierare, non
c’è bisogno di portare l’attenzione su ogni gesto e movimento. Il subconscio è
come un database in cui sono scaricate tutte le esperienze della vita e i
programmi sono comportamenti immagazzinati di stimolo-risposta. Gli stimoli
giungono dal mondo esterno, ma anche dal nostro mondo interno: emozioni,
dolore, piacere. Lo stimolo fa scattare automaticamente la risposta
comportamentale appresa la prima volta che abbiamo sperimentato quel segnale.
Chi sono i più grandi programmatori dell’inconscio? I
genitori, la famiglia, l’ambiente in cui cresciamo. Il condizionamento inizia
già dalla vita intrauterina. Il sistema nervoso fetale ha ampie capacità
sensoriali e di apprendimento. La vita prenatale influenza lo stato di salute e
il comportamento futuro. Dopo la nascita il bambino acquisisce modelli
comportamentali complessi attraverso l’apprendimento e quindi l’educazione
ricevuta. Le percezioni apprese arrivano perfino a scavalcare gli istinti
geneticamente programmati. I bambini, il cui cervello funziona a basse
frequenze, riescono a scaricare un’incredibile quantità di informazioni,
osservano attentamente il loro ambiente e registrano la conoscenza del mondo
trasmessa loro dai genitori direttamente nella memoria subconscia. Il
comportamento e le convinzioni dei genitori diventano quelli del bambino e tali
resteranno nell'adulto. I comportamenti fondamentali, le convinzioni e gli
atteggiamenti che il piccolo osserva nei genitori diventano condizionanti,
diventano collegamenti permanenti sotto forma di circuiti neuronali a livello
cerebrale.
La tua bussola fulgente, il daiamon, la tua voce
originaria li contrasta e grida forte: “Sii te stesso, ora e sempre!”. A 9 anni
il bambino ha già il primo sentore, comincia a sentirsi altro da mamma e papà,
arriva perfino a dubitare di esserne figlio, a 11-12 anni entra in conflitto e
inizia a sentire il bisogno di individuarsi finché in adolescenza esplode la
piena opposizione per affermare se stesso. Tappe sacre e necessarie.
Ostacoli interni ed esterni proveranno a soffocare quella
voce. In medicina cinese si parla di barriera esterna e barriera interna. La
prima, il condizionamento continuo e martellante dell’ambiente esterno,
famigliare ed extra-famigliare, scolastico, sociale, ti chiede di aderire a
delle forme, dei parametri, dei comportamenti. Il posto fisso, il lavoro
sicuro, ciò che è certo, standard estetici, economici. Se tutto questo
corrisponde a ciò che è veramente tuo, ai tuoi veri bisogni va tutto bene, ma
se non è così cominci a far buon viso a cattivo gioco e metti maschere felici o
disgraziate, non sei tu. La seconda barriera, quella interna, è il senso di
colpa, ormai i codici famigliari e sociali sono stati interiorizzati e pensare,
agire diversamente ti fa sentire male, in colpa. E il tradimento è fatto! Ti
stai tradendo e quasi non te ne accorgi.
Essere te stesso, splendidamente!
Malesseri, disagi, disturbi, malattie fisiche e psichiche
sono la manifestazione, sul piano biologico, di conflitti ben più profondi che
tentano di richiamare la tua attenzione per essere risolti. Puoi modificare,
puoi trasformare, puoi cambiare le tue programmazioni profonde per divenire
ogni giorno un po’ più libero. Non c’è nulla che non va in te, tutto ciò che ti
serve è dentro di te, nulla di ciò che gli altri hanno ti potrà mai servire,
sei unico, sei tu! Non c’è nulla da aggiungere, nulla da togliere, sei tu! In
realtà c’è molto da scartare, da eliminare, da sciogliere, da bruciare, da
estirpare: tutto ciò che è stato gettato dentro di te dagli altri e non ti
appartiene, tutto ciò che tu hai gettato dentro di te anche se non ti serviva,
ciò che oscura la tua luce e che non vibra con il canto del tuo splendente sé,
della tua anima.
Immagina te stesso per un momento. Non più finzioni, non
più maschere, sei la versione migliore di te, e cammini per il mondo, leggero,
libero, perfettamente e semplicemente obbediente alle leggi del tuo cuore.
Libero dalle costruzioni, dalle sovrastrutture imposte dal tuo falso ego,
finalmente allineato al tuo splendente sé. È allora che comprendi e sei grato
per tutto ciò che c’è. E ti accorgi che non c’è niente di sbagliato nel grigio
fumo che penetra le tue narici quando cerchi il calore e la luce del fuoco, né
nel fiore che appassisce, né nel figlio che ti lascia e se ne va per creare la
sua vita, né nel viaggio che costringe ad abbandonare un involucro pesante per
tornare nella luce.
Indice
Introduzione
Come nasce Scegli di splendere
Manifesto e nascosto. La bussola fulgente
L’ombra, compagna della luce
1. Scegliere di splendere
La tua lampada splendente
Chi non sei: programmazioni inconsce
Essere te stesso, splendidamente!
2. Tutto evolve
Olismo, macro e microcosmo
Il desiderio
La capacità di adattamento
3. Il triangolo della vita
Creazione, conservazione, distruzione
La morte
Causa-effetto e libero arbitrio
4. Come siamo fatti
Gli involucri dell’essere. Essenza e falso ego
Mente associativa, sistema percettivo
Cibo per il corpo, cibo per l’anima
5. La crisi
Trasformare il male in bene
Pensieri, emozioni, sensazioni, sentimenti
La crisi del principe Arjuna
6. Autoguarigione
Salute e malattia
Antiossidanti del corpo e della psiche
Traumi e conflitti. Prevenirli e trasformarli
7. L’amore ha le sue leggi
Padre e madre
Maschile e femminile. La coppia
L’omosessualità
I nemici dell’amore
I fondamenti dell’amore
L’uomo è il re, la donna la regina
Sensazioni sessuali
La stirpe, l’anello debole
8. I bambini
Conoscerli: come funzionano?
Le malattie dei bambini: specchio per i genitori
Portarli a splendere
9. Realizzare il proprio sogno
Il sogno nel cassetto
Doni e talenti. Massima efficacia, zero stress
Credenze limitanti
La prosperità
10. La perfezione di ciò che è
La realtà
Tutto quello che ti serve è già dentro di te
I due mondi
Il peccato originale
Meccanismi di difesa
Il Perdono
Sintesi
L’identità
Bibliografia
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Un percorso di autoguarigione
Catia Trevisani