mercoledì 13 aprile 2016

Le meraviglie del vuoto quantistico



Le meraviglie del vuoto quantistico

Che cos'è il vuoto quantistico? Quali sono le sue proprietà?

di Giovanni Vota - 12/04/2016



Le meraviglie del vuoto quantistico

Gli oggetti quantistici vibrano, fluttuano e tra gli oggetti quantistici uno assume un'importanza inaspettata: il vuoto quantistico. In fisica quantistica il vuoto non è il nulla, è un oggetto fisico non spaziale, che vibra e oscilla, per cui dal punto di vista della fisica quantistica il nulla non esiste. Quello che è il vuoto, allo stato più basilare, che è quello della scala di Planck (10-35 m) è qualcosa che fluttua, che vibra. Questo è stato ben dimostrato sperimentalmente.

Le conseguenze sono molto interessanti, perché se io posso isolare i corpi da altri corpi, tuttavia non potrò mai isolare i corpi dal vuoto quindi ne consegue che nella fisica quantistica nessun corpo è mai isolabile. E poiché tutti i corpi interagiscono col vuoto, vuol dire che ogni corpo acquista una sua vibrazione, fluttuazione intrinseca, cioè oscilla.

Nella natura nessun oggetto fisico al mondo, incluso il vuoto medesimo, è libero di non oscillare: deve oscillare, deve vibrare. Inoltre, se il nulla non esiste e la separazione non esiste, allora tutto è collegato e tutto è uno e tutto e tutti sono sempre in vibrazione, ovvero in mutamento. Come già ben sapevano gli antichi… Tutto è Uno.

Il vuoto quantistico è la sorgente di incredibili fenomeni, dalle conseguenze inaspettate. Per esempio, una conseguenza del principio di indeterminazione di Heisenberg è che il grado di indeterminazione esistente tra energia e tempo fa sì che delle particelle, ad esempio una coppia elettrone-positrone, o un fotone, al più piccolo livello esistente, che è il livello della scala di Planck (10-35 m) emergano dal vuoto per svanire nuovamente, a meno che non vengano catturate da altri sistemi e quindi accrescano il nostro universo di nuove particelle ed energia, come può avvenire nel caso dei cluster d’acqua.

Nel nostro universo, le particelle si creano e svaniscono contemporaneamente.

Questo articolo è tratto dalla rivista Scienza e Conoscenza - n. 54


Scienza e Conoscenza - n. 54 - Rivista Cartacea

Scopri la magia dell'acqua con il nuovo numero di Scienza e Conoscenza!

«Gli oceani ci ispirano, ci emozionano e ci tranquillizzano. Alcuni pensano che dobbiamo il nostro intelligente cervello, e il successo che esso ha reso possibile, allo stretto legame che i nostri antenati avevano con il mare. Ma la nostra relazione con il mare risale a tempi ben più lontani: arriva fino alle origini della vita stessa. Siamo creature dell’oceano»
Callum Roberts, biologo marino

Anche se a una prima occhiata il mondo ci appare dominato dalla materia nella sua forma solida – alberi, strade, case, prati, animali – a ben vedere è l’elemento liquido a farla da padrone. L’acqua è il principale componente dell’organismo umano e l’elemento preponderante sul pianeta Terra, il pianeta Blu.

L’acqua l’abbiamo sempre percepita come una cosa semplice, una molecola facile, composta dai suoi due atomi di idrogeno e uno di ossigeno. La sua formula chimica l’abbiamo imparata alla scuola elementare e ci è familiare come andare in bicicletta, come mangiare una mela. Forse ci ricordiamo della prima volta che abbiamo visto il mare, o un grande fiume, o un lago e dell’emozione che quella visione ha lasciato di noi. Forse ci ricordiamo quando abbiamo realizzato, guardando il mappamondo, che si deve girare un bel po’ la sfera per vedere fin dove arriva l’oceano Pacifico.

«I pesci non sanno cosa sia l’acqua – scriveva Osho – ci vivono, nuotano e ci muoiono, appaiono e scompaiono nell’acqua, ma non sanno cosa sia». Anche noi uomini non sappiamo cosa sia l’acqua, almeno non lo abbiamo saputo per molto tempo, non ce ne siamo preoccupati.

Abbiamo trascurato il fatto che l’acqua ci compone, che siamo esseri fatti d’acqua e che quest’acqua una funzione, un ruolo, lo deve pur avere; ci deve pur sostanziare in qualche modo, a livello fisico, biologico, organico ma anche spirituale ed energetico: non può essere solo un riempitivo.

Questo numero di Scienza e Conoscenza è dedicato a tutti coloro che non si sono accontentati di vedere l’acqua come H2O – pensiamo a Emoto, a Benveniste, a Quinton, a Del Giudice – ed è fatto da tutti coloro che, proseguendo sulla strada aperta da questi illustri maestri, hanno continuato a indagare la natura dell’acqua, fino a scoprire, prove scientifiche alla mano, che quella semplice e tanto familiare molecola è il più potente mezzo di ricezione e trasmissione di informazioni nel corpo, e non solo.

Marianna Gualazzi


Scienza e Conoscenza - n. 54 - Rivista Cartacea >>> http://goo.gl/FqhjNg
Nuove scienze, Medicina non Convenzionale, Consapevolezza
Editore: Scienza e Conoscenza
Data pubblicazione: Ottobre 2015
Formato: Rivista - Pag 80 - 19,5x26,5 cm